lunedì 21 novembre 2016

Diamo una mano al giovane Renzi a crescere.

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Insomma tutta questa bagarre sul referendum del 4 dicembre non vi sembra un tantino esagerata? A ben vederla da una parte e dall’altra sembra davvero il solito teatrino della politica quella con la p piccina piccina.

Abbiamo un’economia al palo, consumi in recessione, stipendi (per chi ancora ce l’ha) sempre più ristretti. In Italia aumentano i poveri assoluti in percentuali disastrose. Abbiamo una politica sull’immigrazione che a dire che sia raccapricciante è dire poco. Registriamo una corruzione dilagante che fa buon sfoggio di se stessa ogni giorno. Abbiamo il mercato del lavoro brutalizzato dalla precarietà più assoluta, un sistema scolastico scassato e una sanità da brivido (ma forse stanno pensando di farci un bel talent). Abbiamo un debito pubblico tra i più alti d’Europa che continua a crescere allegramente di mese in mese con una classe politica (più che classe diciamo pollaio) che ha perso completamente il contatto con la realtà, incapace di affrontare qualsiasi problema reale . Inoltre, ciliegina sulla torta, abbiamo un presidente del consiglio, evidentemente  onnubilato dal potere che lo sta consumando amaramente, che non smette di raccontarci favolette splendenti in ogni dove.
In questo quadro non propriamente rassicurante il referendum costituzionale sembra davvero come lo spettacolo roboante dato in pasto alla gente per accapigliarsi tra un SI e un NO e far passare la nottata. Riforma pasticciata, mal scritta, praticamente inutile. La vittoria del SI non avrà altro effetto che far tirare il fiato ad una politica sempre più autoreferenziale e sempre più lontana dai problemi delle persone.

A vederla meglio questa riforma è talmente ingarbugliata e confusa che potrebbe teoricamente anche diventare pericolosa visto che comunque qualche maglia di democrazia la allarga e combinata con qualche legge elettorale irresponsabile (e di questi tempi non è così difficile trovare irresponsabili nei corridoi di palazzo) potrebbe anche diventare dannosa.
Era così necessaria la riforma della Costituzione Italiana che fino a pochissimo tempo fa tutti ci si riempivano la bocca dicendo che era la costituzione più bella del mondo? Porterà qualche beneficio? La risposta è molto semplice : NO.

Era molto più interessante il referendum sulle trivelle in mare boicottato dal Governo contro le Regioni , poi andiamo a vedere che questa riforma attraverso la modifica del titolo V toglie molte competenze ai territori proprio su materie autorizzative ambientali (trivelli, discariche, inceneritori, infrastrutture impattanti …). Gatta ci cova.

Infatti sembra assurdo che proprio la Costituzione che è la carta delle regole di tutti venga cambiata a colpi di maggioranza da un solo (ex) partito anzi dal Governo in prima linea. Non è questione di futuro, di ultima spiaggia come si vuol far credere ma quanto meno di arroganza senza escludere qualche potere forte che qualche parolina qua e la possa averla anche suggerita.
Ragionandoci ancora meglio viene pure da incavolarsi un po perché invece di togliere il Senato si toglie ai cittadini il diritto di votarsi i loro senatori che invece resteranno allegramente al loro posto solo che verranno scelti dai partiti con giochini tutti loro come già accade per i presidenti di provincia.  E a vederla ancora meglio penalizzano i referendum popolari quasi che il popolo in qualche modo sia un fastidio per questi campioni di democrazia.

“Noi crediamo profondamente in una democrazia così intesa, e noi ci batteremo per questa democrazia. Ma se altri gruppi avvalendosi, come dicevo in principio, di esigue ed effimere maggioranze, volessero far trionfare dei princìpi di parte, volessero darci una Costituzione che non rispecchiasse quella che è la profonda aspirazione della grande maggioranza degli italiani, che amano come noi la libertà e come noi amano la giustizia sociale, se volessero fare una Costituzione che fosse in un certo qual modo una Costituzione di parte, allora avrete scritto sulla sabbia la vostra Costituzione ed il vento disperderà la vostra inutile fatica” (Lelio Basso, 6 marzo 1947, in Assemblea Costituente).


Allora vale la pena andare a votare il 4 dicembre? Vale la pena per molteplici serie ragioni ma soprattutto può essere l’occasione per aiutare un giovane, Renzi, a crescere con un semplice insegnamento dei nostri genitori: qualche volta serve un bel NO per ritornare con i piedi per terra. 

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